L’implantologia dentale
Quando si ricorre agli impianti
Accade, purtroppo, molto spesso che un dolore dentale trascurato si trasformi in un danno irreparabile. Tutti cerchiamo di essere molto attenti alla nostra prevenzione dentale ma per diversi motivi (paura, impegni familiari o prefessionali, stress, negligenza, etc.) può accadere che una carie o una lesione progrediscano fino a compromettere irrimediabilmente il dente interessato. Sebbene le tecniche di odontoiatria conservativa abbiano fatto dei veri e proprio passi da gigante negli ultimi anni, vi è sempre un limite a quello che può essere “salvato” in una bocca danneggiata. In questi casi, non vi è altra soluzione che estrarre l’elemento dalla sua sede naturale (in medicina si parla di “avulsione”). Tale azione comporta, in primis, un evento traumatico a carico del tessuto osseo nel quale il dente insisteva. Evento che si risolve in una rigenerazione ossea spontanea del nostro organismo oppure mediante uno specifico intervento del dentista. Ciò che, invece, richiede necessariamente l’azione dell’odontoiatra è il ripristino della funzione masticatoria. E’ in questi casi che interviene l’implantologia dentale. Qui potrete trovare il sito del dentista che se ne occupa a Monza.
Le circostanze dell’implantologia dentale
L‘inserimento di impianti dentali è ormai divenuto una routine negli studi odontoiatrici, ma questo non significa che si tratti di un intervento che può essere affrontato con superficialità. Tutt’altro. Innanzitutto, non tutti i dentisti possono inserire impianti dentali ma soltanto gli implantologi, professionisti specializzati in questa tipologia di riabilitazione. L’inserimento avviene, generalmente, una volta terminato il processo di guarigione post-estrattiva. Tuttavia, in alcuni casi, il chirurgo può decidere di impiantare nella stessa seduta in cui viene effettuata l’estrazione. Tale strategia riduce sia la durata del piano di cura odontoiatrico che il numero delle sedute ma è meno frequentemente adottata rispetto all’inserimento differito degli impianti. In quest’ultimo caso, invece, il tempo di attesa può essere considerevole, ove necessario. Generalmente, un paio di mesi dall’estrazione è considerato un periodo sufficiente a inserire l’impianto in sicurezza. L’odontoiatra inserisce quindi una piccola vite di titanio (l’impianto, appunto) direttamente nell’osso dove risiedeva precedentemente il dente naturale. Vi sono poi altri casi, in cui ci sono più denti naturali da sostituire, anche fino a un’intera arcata. In tali circostanze, il dentista individua i siti più idonei all’inserimento dell’impianto, soprattutto in funzione della tecnica adottata. Ad esempio, potrebbe trattarsi di un ponte di tre denti su due impianti, di cinque denti su tre impianti, oppure ancora di un’intera arcata su quattro o sei impianti.
L’importanza di un’igiene adeguata
Quando si parla di implantologia dentale, ai fini della “durevolezza”, risulta fondamentale eseguire un’accurata igiene. Dobbiamo considerare che si tratta pur sempre di una riabilitazione protesica, perciò se è già massimamente importante mantenere l’igiene dei denti natuali, figuriamoci quanto lo sia per i denti su impianti. Ciò che il paziente deve fare è quindi utilizzare gli giusti strumenti per l’igiene domiciliare (come, ad esempio, un apposito filo interdentale) e recarsi periodicamente dal suo dentista per l’igiene professionale, occasione sempre utile anche per un sano controllo.